Come funziona il metodo
Un interessante video che mostra il metodo strutturato TEACCH messo in pratica dalla madre di un bambino con autismo. La madre ha girato dei video in cui riprende la sorella che mostra, con grande efficacia tra l’altro, in cosa consista il lavoro.

La mappa
Utilizzare le immagini è una delle strategie per migliorare la comunicazione con gli alunni con autismo. Per indicare le operazioni da svolgere e orientare meglio il bambino è stata realizzata una mappa posta davanti alla scrivania. Una lista fatta di un triangolo, un rettangolo, un cerchio, ecc. indica la sequenza degli esercizi da svolgere. Su ogni esercizio (un foglio con delle attività da realizzare, in questo caso) c’è la figura geometrica corrispondente. In questo modo il bambino segue l’ordine richiesto senza la necessità di troppe richieste verbali.

Disposizione da sinistra a destra
Il materiale da utilizzare viene disposto a sinistra, al centro viene eseguito l’esercizio e quando è stato completato, il materiale viene posto a destra. È questa la struttura che consente di far comprendere al bambino la modalità esecutiva che deve seguire. La disposizione quindi prevede un senso delle operazioni da compiere che va da sinistra a destra. Vi sono più esercizi da compiere e quindi sono identificati da una figura geometrica posta sulla scheda da compilare. La sequenza delle figure geometriche indicata nella mappa di cui si diceva prima, rende chiaro al bambino quali esercizi fare, senza bisogno di indicazioni verbali. Le parole, infatti, possono confondere i bambini con autismo. Per questo bisogna usare poche parole, con messaggi chiari e privi di modi di dire o metafore che non sarebbero comprese.

Efficacia del metodo
Bisogna premettere che ogni metodo deve essere adattato alle caratteristiche uniche del bambino con cui si ha a che fare. Indipendentemente dal tipo di bambino, però, è chiaro a tutti che riuscire a comprendere cosa si debba fare è essenziale. Occorre che l’ambiente in cui si trova parli da solo, che sia intuitivo ciò che debba esser fatto in un determinato contesto e per far questo occorre tener conto delle strategie di cui si è appena accennato.
Dopo l’iniziale contrarietà del bambino ad eseguire i compiti, noterete un drastico cambiamento nel suo atteggiamento, segno della fine della frustrazione iniziale dovuta all’incapacità di comprendere le richieste che gli venivano rivolte.

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